Normalità

 Più di un anno fa, in questo post, parlavo di normalità. Oggi questo discorso è venuto fuori di nuovo parlando col gruppo whatsapp.

Ma cos'è la normalità? Torneremo più alla "normalità"?

Be', se per vita normale si intende quella prima del cancro, non la rivoglio, grazie. Quella è la vita che mi ha portata al cancro, quindi ne faccio a meno.

La nuova me ora ha i capelli cortissimi e bianchi, ha perso un po' di chili e di questo ne gioisco (spero davvero di non riprenderli!). 

La nuova me ha imparato un sacco di cose belle su se stessa, sulle persone che la circondano, e sul significato di felicità.

La nuova me a volte è un po' più rude, ma spesso è davvero necessario. Non posso proprio accettare alcune situazioni che prima fingevo di tollerare, mentre altre cose superficiali ho imparato a farmele scivolare addosso.

La nuova me ora è piatta e al posto del seno ha due enormi cicatrici, una orizzontale e una verticale. Cicatrici che "vesto" con orgoglio perché sono la dimostrazione di una guerra silenziosa che ho combattutto e che ancora combatto. 

La nuova me accetta di non riuscire a pulire casa tutti i giorni (nemmeno tutte le settimane, ad essere sincera). Accetta di non riuscire più a passare ore a cucinare. Perché le energie che prima usavo per fare quelle cose e in più lavorare a tempo pieno, ora le uso per combattere la mia guerra silenziosa.

Mi guardo allo specchio e non cerco più la Renata di due anni fa, prima del cancro. Mi guardo allo specchio e AMMIRO la bellezza della guerriera che vedo. A pensarci, amo me stessa più ora con un corpo mutilato, che prima con un corpo "normale". E so che le persone che davvero mi amano, vedono quello che vedo io. 

Se, quando mi incontrerete, cercherete la vecchia Renata, spiacente deludervi: è andata via!

Comments

  1. E certo che la vediamo, la nuova Renata, e la amiamo alla follia!!!
    Ti lovviamo, amica carissima!

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