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Showing posts from March, 2023

E allora grazie

 Ho una confessione da fare. Provavo un senso di disagio quando le mie sorelle mi dicevano "Devi essere forte perché se sei forte tu lo siamo anche noi". Nella mia testa essere forte significava dover nascondere le proprie sofferenze, le proprie debolezze. Significava dover essere sempre sorridente, spalle dritte e petto in fuori. Una sorta di Arnold Schwarzenegger di noialtri.  Leggendo un po' di cose qua e là, e con l'aiuto della mia coach, ho capito che ho sbagliato tutto e ho interpretato male le loro parole. Essere forte non significa non mostrare dolore, non mostrare debolezze. Essere forte significa non aver paura di mostrare il mio dolore, le mie debolezze, e andare avanti nonostante ciò . Significa non mollare anche quando il dolore e la stanchezza sembrano prendere il sopravvento.  Essere forte significa vedere la luce nonostante il buio, e con questo mi ricollego al post precedente. Quindi, grazie sorelline mie (e non solo voi) per credere in me e per darmi

Lo Yin e lo Yang

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Mentre cammino nel parcheggio della palestra, guardo la mia ombra camminare davanti a me. Se c'è la mia ombra è perché c'è anche il sole. Se c'è l'ombra, c'è anche la luce. Una non può esistere senza l'altra o vivremmo in un buco nero, dove comunque non può esistere vita. Se c'è l'odio, è perché c'è l'amore. Se c'è il male, c'è il bene. Se c'è un diavolo, ci deve essere anche un dio, qualunque sia il dio in cui credete. Se c'è il torto, allora c'è anche la verità. E se c'è il dolore, da qualche parte c'è la gioia. Ogni cosa ha una ragione d'esistere. E ogni cosa esiste perché c'è un suo opposto, un antagonista. La vita c'è perché esiste la morte e se c'è la salute, deve esserci anche la malattia. Quello che possiamo, quello che dobbiamo fare è gioire della luce, godere della vita, dell'amore e della gioia che ci circondano. E se vediamo l'ombra, lasciamo che ci cammini accanto, perché significa

E se...

 Ognuno di noi nel corso della vita si è trovato più di una volta ad un bivio e a dover scegliere se prendere una strada o un'altra. Ricordo che una mattina di ottobre del 2021 arrivando in piscina scoprii che stavano assumendo personale, in particolare per la posizione di reception. Ho sempre corteggiato quel lavoro, un po' per la comodità trovandosi a cinque minuti da casa e un po' perché mi piaceva la gente che lavorava lì. Ma pochi giorni prima avevo saputo che mi avrebbero promossa ad assistente del manager del negozio in cui lavoravo. Amavo quel lavoro, non il manager, ma puntavo a prendere il suo posto al più presto! Lavoravo in un negozio de Le Creuset, quelle che mio cognato ha definito "le Ferrari delle pentole". Era il lavoro per me, a contatto coi cliente e potevo parlare di cucina tutto il giorno. E in più avevo il 50% di sconto sulla merce. C'erano però alcuni fattori di elevato stress. 1. l'ansia della commissione: ogni mese il negozio aveva

Aggiornamenti

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 Leggevo qualche giorno fa che un buon blog deve avere post ogni giorno. Leggevo di una tipa, anche lei col cancro, che posta due volte al giorno, la mattina alle 5 e la sera alle 23. Mi chiedo cosa avrà mai da scrivere... devo leggere il suo blog per scoprirlo. Ma cosa potrei mai scrivere tutti i giorni? I miei giorni scorrono abbastanza regolarmente. La mattina mi sveglio e faccio l'elenco dei dolori! Scherzi a parte. Ora la terapia è di nuovo ogni tre settimane quindi non c'è molto da raccontare. MA... qualcosa di particolare questa settimana è successa. Due bellissime cose che mi hanno fatto capire quanto alcune persone mi amano.  La prima. Martedì pomeriggio, dopo aver ricevuto una telefonata da mio fratello, ricevo un messaggio da un'amica qui di Kenosha:  Amica :  Siete liberi stasera tu e tuo marito?   E' una delle amiche con cui ogni tanto andiamo a bere un caffè o a pranzo, ma non conosciamo i reciproci mariti. Quindi questa domanda che coinvolgeva anche mio m

L'acqua

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L'acqua è il mio elemento a 360°. L'acqua mi abbraccia, senza chiedermelo, senza aspettarsi nulla in cambio. L'acqua mi sostiene. In acqua non posso cadere, non posso farmi male. Quando mi abbandono e rilasso il mio corpo a "morto", l'acqua mi lascia galleggiare libera. L'acqua non mi fa sentire pesante o ingombrante. In acqua il mio corpo è sinuoso, o almeno così lo sento. Se piango, l'acqua non fa domande, mi lascia piangere e non pretende che io asciughi le mie lacrime. In acqua posso urlare senza disturbarla.  L'acqua mi protegge. In acqua non mi stanco e posso saltare e piegarmi sulle ginocchia senza sentire alcun dolore; sono elastica, flessibile, instancabile.  Quando la testa va dentro l'acqua, i rumori intorno si attutiscono lasciando che io possa ascoltare solo il suono del mio respiro e dell'acqua contro il mio corpo. Come posso non amare l'acqua?