E allora grazie

 Ho una confessione da fare. Provavo un senso di disagio quando le mie sorelle mi dicevano "Devi essere forte perché se sei forte tu lo siamo anche noi".

Nella mia testa essere forte significava dover nascondere le proprie sofferenze, le proprie debolezze. Significava dover essere sempre sorridente, spalle dritte e petto in fuori. Una sorta di Arnold Schwarzenegger di noialtri. 

Leggendo un po' di cose qua e là, e con l'aiuto della mia coach, ho capito che ho sbagliato tutto e ho interpretato male le loro parole.

Essere forte non significa non mostrare dolore, non mostrare debolezze. Essere forte significa non aver paura di mostrare il mio dolore, le mie debolezze, e andare avanti nonostante ciò. Significa non mollare anche quando il dolore e la stanchezza sembrano prendere il sopravvento. 

Essere forte significa vedere la luce nonostante il buio, e con questo mi ricollego al post precedente.

Quindi, grazie sorelline mie (e non solo voi) per credere in me e per darmi sempre la spinta a non mollare.


Comments

  1. Dovresti saperlo che le sorelle maggiori hanno sempre ragione ;P
    Comunque è vero quel che dice la tua coach, ascoltala sempre e ascolta sempre le tue sorelle (e magari un pochino anche tuo marito, ma solo un pochino ;) ).
    Ti lovvo immensamente, amica mia!!!

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  2. Su gioia e dolore (Kahlil Gibran)

    Allora una donna disse: Parlaci della Gioia e del Dolore.
    E lui rispose:
    La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera,
    E il pozzo da cui scaturisce il vostro riso, è stato sovente colmo di lacrime.
    E come può essere altrimenti?
    Quanto più a fondo vi scava il dolore, tanta più gioia potrete contenere.
    La coppa che contiene il vostro vino non è forse la stessa bruciata nel forno del vasaio?
    E il liuto che rasserena il vostro spirito non è forse lo stesso legno scavato dal coltello?
    Quando siete felici, guardate nel fondo del vostro cuore e scoprirete che è proprio ciò che vi ha dato dolore a darvi ora gioia.
    E quando siete tristi, guardate ancora nel vostro cuore e saprete di piangere per ciò che ieri è stato il vostro godimento.
    Alcuni di voi dicono: "La gioia è più grande del dolore", e altri dicono: "No, è più grande il dolore".
    Ma io vi dico che sono inseparabili.
    Giungono insieme, e se l'una siede con voi alla vostra mensa, ricordate che l'altro è addormentato nel vostro letto.

    In verità voi siete bilance che oscillano tra il dolore e la gioia.
    Soltanto quando siete vuoti, siete equilibrati e saldi.
    Come quando il tesoriere vi solleva per pesare oro e argento, così la vostra gioia e il vostro dolore dovranno sollevarsi oppure ricadere.

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