E' una Trappola

 Sto leggendo un libro davvero interessante che sviluppa i concetti intorno alla mappa di cui ho parlato in questo post, La Mappa Del Viaggio.

Ci sono tantissime cose in cui ritrovo me stessa, il mio percorso fin qui. 

La parte che sto leggendo oggi presenta i due possibili personaggi che affrontano un cancro: la vittima e il guerriero

Cerco di farla breve per arrivare al succo del discorso.

La vittima, lo sappiamo bene, è quella persona che si ritiene sfortunata, che si abbatte e si piange addosso. E' quella persona che tutti devono compatire e che tutti devono aiutare. 

Il guerriero, per contro, è quella persona che, dopo un primo momento di shock, si scuote, raddrizza le spalle, e a testa alta affronta il viaggio. Il guerriero è il personaggio che tutti lodano e che tutti amano. Lo lodano i medici perché è quello che causa meno fastidi, lo lodano gli amici perché è quello che non chiede aiuto. Il guerriero ce la fa da solo, o così crede. Ma si esclude dai possibili doni che la gente vorrebbe offrirgli.

Prima o poi, e anche più volte lungo il percorso, anche il guerriero, che lo ammetta o no, si troverà privo di forze a causa delle cure, ed è tremendamente solo perché si è isolato. Questo continuo tenere alta la testa, spingersi avanti, prima o poi sfocia in un crollo, sia fisico che emotivo. E porta anche ad un crollo delle difese immunitarie. 

E' una trappola. 

Non ho mai tollerato le vittime, ma a volte mi ci sento. A volte, quando mi si dice "ma tu sei forte e ce la farai", mi viene da urlare un vaffanculo. Ce la farò a far cosa esattamente? 

Ieri guardavo quei tubicini pieni di merda, sì, merda, che mi entrava nelle vene. Certo, quella merda ha lo scopo di distruggere il mio cancro. Ma quella merda distrugge anche le cellule buone che il mio corpo, a fatica, sta cercando di ricostruire. 

Sono davvero stanca e io lo so che mi dite che sono forte per aiutarmi, per tirarmi su il morale. Ma vi assicuro che questo è stato l'anno più assurdo della mia vita, e purtroppo non ne vedo la fine. Non c'è una fine, non per me. Perché io non ho ascoltato il mio corpo, perché io non sono andata a farmi controllare in tempo, perché io mi sono trascurata, e ora non ho scelta. Cazzo quante volte mi sono chiesta "perché non me ne sono accorta prima?"

Quando sono seduta su quella poltrona, ad aspettare che quelle buste si svuotino nelle mie vene, non mi sento guerriera, ma vittima. Quante lacrime ho versato in questo anno. Quanti dolori ho scoperto che il mio corpo può provare. Quanta stanchezza.

Per fortuna ho la piscina. Quello è il dono più bello che mi sono offerta. 

Non chiederò mai aiuto, non ne sono capace. Non sono forte, ve lo assicuro, anzi, sono estremamente fragile. Solo che non mi lamento dei miei dolori perché non mi piace. Ma davvero è stancante

Comments

  1. Quanto vorrei poterti abbracciare! Ma lo farò, presto o tardi, aspettami

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  2. Urlalo, quel "vaffanculo", e a squarciagola!!!
    E goditi la piscina, che ami tantissimo e ti fa un sacco bene.
    Poi ci tengo a dire una cosa: tu NON ti sei trascurata, hai fatto tutti i passi che venivano consigliati, hai fatto i test... tu NON TI SEI TRASCURATA! Tu NON hai NESSUNA COLPA!
    Ti lovvo, amica mia, immensamente!

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    1. Ci pensavo ieri sera. Io i miei controlli li ho fatti. L'oncologo mi disse che il mostro era lì da xirca 6-9 mesi, quindi al controllo annuale, anche avessi fatto qualcosa di più approfondito della mammo, non si sarebbe visto niente.

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  3. Un abbraccio forte Renata.
    Appoggiati alla tua famiglia, sono lì per te.
    Appoggiati a noi, anche se solo virtualmente, vorremmo poterti trasmettere il nostro sostegno.

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