Un mese

 Un mese senza tette.

Un mese dall'intervento. 

E finalmente i dolori stanno notevolmente diminuendo, la sensibilità sta pian pianino tornando in molte zone, e di conseguenza il mio umore migliora.

Nel frattempo ho dovuto combattere un'infezione, e ora delle cospicue perdite di sangue. Tutto sotto controllo, ma una gran rottura di scatole.

Domenica mattina, da uno dei punti del "seno" destro ho cominciato a perdere sangue. Lunedì mattina ho subito chiamato lo studio del chirurgo e mi hanno dato appuntamento per quel pomeriggio. Nel frattempo si è aperto un altro punto. Da quel lato si era formato un grosso ematoma e il chirurgo aveva detto che se non si riassorbiva da solo, avrebbe dovuto intervenire chirurgicamente per pulire e mettere un drenaggio. 

Durante la visita, lunedì, ha spremuto bene per far uscire un bel po' di sangue (nota: la settimana prima avevo già l'emoglobina a 7.7, posso immaginare dopo questa spremitura...). Mi ha lasciata dicendo che mi avrebbe rivista dopo due giorni per decidere se ci sarebbe stato da intervenire chirurgicamente. 

Il mercoledì, dopo un'altra spremitura, ha detto che non c'è infezione quindi non c'è bisogno di tornare sotto i ferri. FIUUUUUU...

Comunque continuo a perdere sangue e a dover cambiare medicazione due volte al giorno.

Durante una delle nostre bellissime chiacchierate, l'altro giorno mia figlia mi ha chiesto se mi sono abituata a vedermi senza seno.

Chi mi conosce di persona sa che non avevo proprio un seno piccolo, quindi la differenza è notevole.

La risposta è sì. Mi guardo spesso allo specchio, dopo la doccia e ogni volta che devo cambiare le medicazioni. Non inorridisco. Forse perché so cosa c'è dietro a quell'assenza. So cosa ho passato per arrivare a questo punto. Anzi, è incredibile come, ora che si sta sgonfiando tutto, che le cicatrici stanno scomparendo e non c'è più l'ematoma, sembra quasi non ci sia mai stato nulla. Sembra "normale". Non mi spaventa quel "vuoto".

Ieri ho incontrato per la prima volta il radiologo, e mentre gli stringevo la mano gli ho detto "Piacere di conoscerla". E lui ha detto, "Be', viste le circostanze forse non è proprio un piacere". Gli ho spiegato che, visto il mio passato in realtà è davvero un piacere. 

Non che muoia dalla voglia di fare le radiazioni. Anzi, sapendo quello che mi aspetta, proprio non ne ho alcuna voglia. Ma almeno ora ho quella possibilità. Ora POSSO sperarare in un futuro senza cancro, anche se sarà sempre nella mia testa.

E la bella notizia è che settimana prossima arriva mia sorella. Una delle due, ma meglio di niente.

Comments

  1. Io ancora non ci credo, e ti dirò che non me ne frega molto delle tue tette, ognuno si vede come si vede e prende le proprie decisioni. Quello che, egoisticamente, m'importa eccome è che siamo usciti da un vero e proprio incubo; che quella parola "metastatico" non è un macigno sopra ogni nostro pensiero; che - certo - hai il cancro, ma ce l'hai oggi, puoi sperare in un futuro e quindi fare dei progetti. E noi con te.

    ReplyDelete
    Replies
    1. sono perfettamente d'accordo. Anche per me è una gioia. Guardo i miei figli e ora non ho più fretta di vederli sposati e sperare di diventare nonna. Ora ho tempo.

      Delete

Post a Comment

I post più letti

E se...

INSERIMENTO DELLA PORTA PER L'IV

IL MOSTRO