Femminilità e Seno. O Seno e Femminilità.

Chi mi conosce sa cosa penso dei tatuaggi e sa che li detesto. Questa però potrebbe essere una di quelle eccezioni che potrebbero farmi cambiare idea.

Forse! Ma non è di questo che voglio parlare in questo post.

Nei giorni scorsi, alcune persone, sia di famiglia che esterne, mi hanno chiesto perché non ho optato per la ricostruzione. E poi mi hanno detto "Be', potrai sempre scegliere di farla dopo". Ma anche no!

Ho scelto di non fare la ricostruzione, ma prima di spiegare su cosa ho basato la MIA decisione, è importante fare un paio di precisazioni:

1. Per DICIOTTO mesi, anche se mi dicevano che ero inoperabile perché si pensava fosse un cancro metastatico, mi sono sempre immaginata che un giorno mi sarei potuta fare l'operazione. Quindi per DICIOTTO mesi ho fatto riflessioni e ricerche per giungere alla decisione finale. Non è stata una decisione presa in quattro e quattr'otto, senza rifletterci.

2. La scelta finale è solo MIA. Mio marito ha avuto voce in capitolo perché l'ho costretto a darmi la sua opinione ma anche lui concordava sul fatto che solo a me spettava la decisione finale.

Detto questo, la mia riflessione. 

Quando si procede alla mastectomia, tutta la parte del petto, anche quella laterale, e, nel caso di rimozione dei linfonodi, anche parte del braccio, perde completamente la sensibilità. E me ne sto rendendo conto in questi giorni di cosa significa. 

La mastectomia prevede la rimozione di tutto il seno, compreso il capezzolo. Il seno ricostruito è una sfera senza capezzolo e senza sensibilità. Quindi a cosa serve? Solo a riempire i vestiti? Ci sono modi meno invasivi per farlo. Ho 55 anni e da 26 anni sto con mio marito, siamo oltre l'attrazione fisica, siamo più attratti dalle nostre anime che dall'aspetto fisico.

Ho parlato con tante donne che hanno fatto la ricostruzione, sia in Italia che qui. La maggior parte di quelle che ho sentito se ne sono pentite. Alcune hanno proprio fatto l'intervento per rimuovere le protesi. Alcune hanno avuto seri problemi con i seni ricostruiti e hanno dovuto rimuoverli. Certo, tante donne invece sono contente della loro scelta e io forse ho voluto ascoltare di più la campana che interessava me. Ma il pensiero del rischio di sottopormi ad ulteriori interventi, con la paura fottuta che ho dell'anestesia generale, mi terrorizzava. Detesto perdere il controllo, non sapere cosa succede intorno a me. E' un terrore che ho sviluppato negli anni, forse diventando madre, non so.

Non è e non deve essere la presenza o meno di seno a rendermi più o meno donna. Sono prima di tutto una persona. Poi sono una madre, e questo fa di me una donna per definizione. Sono una moglie, una sorella, un'amica. 

Una mia cara amica ieri mi ha mandato un post su instagram che mi ha stimolato questa riflessione. Il post riguarda la mastectomia e dice:

Può una parte del corpo definirci? Può una cicatrice o una silhouette mutata togliere valore alla nostra persona? Può una operazione salvavita intaccare la nostra femminilità? 

La risposta a tutte queste domande? Una sola... mai! 

Sono d'accordo. La femminilità non proviene, o non dovrebbe provenire, dal nostro corpo, ma è dentro di noi. Non è, e non deve essere il seno, o la mancanza di seno, a definirmi o a rendermi più o meno donna. (Oltre al fatto che ci sono tanti modi meno invasivi per avere un seno!)

L'ultimo anello della mia riflessione, che in realtà forse è stato il primo, è l'eliminazione del cancro. Questo è quello che davvero conta. Le mie cicatrici sono per me il simbolo di DICIOTTO mesi d'inferno e meravigliosi allo stesso tempo. Non intendo cancellarli e non me ne vergogno. Anzi, sono un vanto di quello che ho affrontato in questi DICIOTTO mesi, della persona che sono diventata.

Non giudico, non mi permetterei mai, chi ha fatto la ricostruzione perché è una scelta personale, così come chiedo di non giudicare la mia scelta di non farla.

Comments

  1. brava. Per tutto. Donna fantastica sempre

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  2. Ti sembrerà incredibile ma non più tardi di un'ora fa parlavo della tua decisione con Neri (era da Tea dove ho accompagnato papà), il quale molto tranquillamente mi diceva "ma sì, tanto, se proprio vuole vestirsi elegante, ci sono ottime protesi esterne, non sono questi i problemi".
    Insomma, non lo vedevo da forse trent'anni e mi è sembrato così semplicemente saggio...
    Comunque: non sei tenuta a spiegarlo a nessuno, proprio come chi fa la scelta opposta alla tua non deve giustificarsi.
    Un bacio grosso.

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  3. Concordo in pieno: è una decisione TUA!! Potessi mettere la gif della standing ovation, lo farei... consideralo fatto!
    Abbracci grandissimi, amica mia! Ti lovvo!!

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