Il Catarifrangente

 Non è che non voglio festeggiare, non ci riesco, non ancora. Ho ancora tante cose a cui pensare e tante paure da affrontare. E devo ancora abbracciare i miei figli, i loro abbracci mi danno la vera forza.

Ci sono alcuni pensieri che mi viaggiano nella testa dovuti al fatto che nel corso di questi mesi sono entrata in contatto con tante donne, ovunque nel mondo, che hanno fatto l'intervento di mastectomia.

Tanta gente pensa che l'intervento di mastectomia sia una ricostruzione del seno.

SBAGLIATO!

Nell'intervento di mastectomia SCAVANO. Ti portano via buona parte del muscolo e se, come nel mio caso, ci sono anche i linfonodi coinvolti, scavano fin sotto l'ascella per togliere tutto. 

E poi?

Eh, poi viene il bello. Non solo i dolori, ma la riabilitazione. E poi, togliendo i linfonodi, c'è il forte rischio di sviluppare il linfedema.

I linfonodi hanno il compito di filtrare il fluido linfatico intrappolando eventuali batteri e chiamando i linfociti (globuli bianchi della linfa) per combattere tali batteri prima che portino il virus nel resto del corpo.

Quando i linfonodi (in questo caso quelli ascellari) vengono asportati, il braccio tende a gonfiarsi perché viene a mancare, in parte o del tutto, il drenaggio della linfa. 

Dipende da quanti e quali linfonodi vengono asportati. 

Ho conosciuto donne che devono portare una fascia a compressione h24. Senza contare il rischio di infezioni, in particolare della pelle (e la mia è già parecchio delicata).

E poi devo pensare al tipo di intervento che voglio fare (un'idea abbastanza chiara me la sto facendo):

- ricostruzione si o no?
- doppia mastectomia o singola?

Queste sono decisioni che devo prendere io insieme a mio marito, ma soprattutto io. Ho chiesto opinioni A CHI L'HA FATTO, a chi ha fatto quello che vorrei fare io, per avere le idee un po' più chiare. Ma la decisione la devo prendere io e mi aspetto totale supporto da chi mi vuol bene, qualunque cosa io decida di fare.

E comunque, dopo l'operazione ci saranno ancora alcuni cicli di chemio (e non so quale tipo di chemio), seguiti quasi sicuramente da radio terapia. E poi la riabilitazione.

Insomma, non è finita e davanti a me ho ancora un percorso lungo e difficile. Vero, ora posso parlare di CURA mentre prima parlavo di MANTENIMENTO. Ma nessuno dice che la cura sia più facile del mantenimento, cambia solo la durata, a volte.

Non mi abbatto, datemi alcuni giorni per metabolizzare. Aspetto di parlare col chirurgo per capire il percorso che ho davanti, e poi ne saprò di più. Ma non chiedetemi di gioire. Non ditemi che "ora la chemio ha un sapore diverso" perché non è così. La chemio è una merda e sempre lo sarà. E come sempre mi causa nausea, mal di stomaco, stitichezza, sbalzi di umore, stanchezza infinita, dolori alle articolazioni, tremori, insonnia... chi più ne ha più ne metta.

Non voglio parole di incoraggiamento, voglio solo essere ascoltata ed abbracciata, per chi può.

Affronterò anche queste nuove cure con la forza e la grinta che mi contraddistinguono. Una persona mi ha definito un "catarifrangente formato donna" per come ho affrontato i lati negativi di tutta questa storia. E' il mio modo di affrontare le cose, cerco sempre il lato positivo. 


E qual'è il lato positivo in tutto questo?

Ho scoperto la vera felicità. Peccato aver dovuto guardare la morte dritta nelle palle degli occhi per scoprire la felicità.

BARCOLLO MA NON MOLLO

Comments

  1. Renata, io ammiro la tua determinazione nell'informarti dettagliatamente su ciò che ti succede e ti succederà. Però non vorrei che esagerassi: le cose che scrivi - e che io proprio non sapevo - mettono paura e fanno rabbrividire. Mi chiedo se ogni tanto un po' di sana ignoranza non aiuti a stare meglio. Ma certo non ho una risposta.

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    1. Nelle conversazioni con altre donne affette da cancro al seno, emerge la nostra sofferenza per le domande sbagliate, le affermazioni sbagliate. E' un tema di cui parlavamo proprio ieri. L'ignoranza ci ferisce. Le parole spesso feriscono più del bisturi. Voglio "educare" le persone affinché non si sbaglino a dire le cose sbagliate ad un paziente. Affinché le persone la smettano, quando gli dici che hai un cancro, di farti l'elenco dei caduti... insomma, ci siamo capite.

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  2. Hai ragione, mille volte. E' solo che noi vorremmo illuderci che fosse tutto più semplice...

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