Pasqua 2023 - Riflessioni al ritorno

 Lo stupore delle persone mi ha fatto riflettere.

Tutti, famigliari e amici, si sono stupiti nel vedermi sorridente e "normale". Si aspettavano tutti di vedermi pallida, smunta, con le occhiaie profonde, senza vitalità. 

Smettetela di guardare i film e ascoltateci. I film, quando raccontano storie di malattie, per doveri scenografici, mostrano le persone malate come cadaveri che camminano. E forse in passato era così. E forse per qualcuno è ancora così.

Quando ci viene somministrata la chemio, ci vengono somministrati anche altri farmaci, fra cui anche gli steroidi. 

Perché?

Per evitare di passare le nostre giornate abbracciati alla tazza del gabinetto, per evitare che la chemio ci sbricioli le ossa, per evitare la nausea costante, i mal di testa. Così possiamo mangiare più serenamente (a parte l'alterazione del gusto), possiamo dormire più serenamente, e possiamo vivere ed essere vivi. E amare profondamente.

Gli steroidi poi hanno il potere di farci venire fame. Quindi tendiamo ad ingrassare. Effetto collaterale che ho combattuto col nuoto. In realtà sono dimagrita, ma non quanto le persone si aspettavano.

Gli effetti collaterali della chemio e dei farmaci vari, sono molto personali, dipendono dal singolo individuo. Dipendono da eventuali malattie pregresse, ma soprattutto dipendono dalla testa, dal carattere del singolo individuo. 

Io non ho più paura della malattia. Non voglio avere paura. La paura arriva solo di notte quando non dormo. Io posso parlarne liberamente, VOGLIO parlarne liberamente. 

Vorrei raccontare come mi sento, come la vivo. Vorrei parlare dei miei progetti per il "futuro" senza piangere e senza farvi piangere. Ma mi sono resa conto che non per tutti è facile ascoltarli. 

Quindi, per ora, li tengo per me e per le pochissime persone che hanno voluto ascoltarli. Poi, forse, un giorno li racconterò qui.

Comunque io sto bene.

Comments

  1. La tua positività e la tua serenità aiutano tanto chi non capisce direttamente (per fortuna sua) cosa stai passando. Se deciderai di volerne parlare con me (dei progetti, di come stai, di tutto quanto) anche più di quanto già non facciamo, io ci sono. Dimmi tu quando :)
    Ti lovvo amica mia!!

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  2. Ciao Renata, ho ascoltato la tua intervista con "Voglio vivere cosi" ieri e mi e' piaciuta molto, mi sono quasi riscontrata nella tua storia, anche se la mia e' in effetti un po' al contrario. Sono subito andata sul tuo blog a lasciarti un messaggio ed e' cosi che sono arrivata qua. Non vorrei dire parole sbagliate, non vorrei non dire niente, e quindi non ti nascondo che ho qualche difficolta'. Ti dico che da qualche tempo ho imparato a fare una lunga lista di "silver linings". A volte molto difficile, quasi impossibile, ma vale la pena provarci. Il commento che volevo lasciarti su "Iride a stelle e strisce" riguardava ovviamente la tua scelta di trasferirti qui negli stati uniti, e il racconto della tua esperienza. Io vivo a Virginia Beach dal 2009, siamo una famiglia Italo-Americana. I miei figli sono nati in Italia ma erano molto piccoli quando ci siamo trasferiti e quindi sono cresciuti "americani". La domanda che ti senti fare dagli americani che si chiedono come mai hai deciso di venire negli states quando loro sognano l'Italia (e che ovviamente anch'io ho sentito spesso) diciamo che riassume forse quello che sto tentando di dire: non esiste un luogo perfetto dove vivere una vita perfetta. Ci sono talmente tante variabili, legate alle nostre esperienze personali, alla nostra vita, che e' impossibile generalizzare. Quando mi sono trasferita qui con i miei figli (gia' la seconda volta), ho vissuto tutti questi anni a non darmi pace del fatto che stessero crescendo americani anche se ovviamente io gli ho insegnato la cultura Italiana e li ho sempre portati in Italia in estate. Ma non hanno mai avuto l'opportunita' di vivere in Italia o perlomeno in un altro paese per avere una prospettiva diversa dalla vita americana. Adesso a pochi anni dalla pensione pensiamo di poter finalmente dividere il nostro tempo tra gli Usa e l'Italia, mia figlia sta valutando l'idea di andare a studiare in Europa, quando tanti Italiani sognano di venire a studiare qui. E a me adesso vengono anche tanti dubbi. Forse bisognerebbe semplicemente accettare ed aver fiducia nel corso che la vita ha in serbo per ognuno di noi. E non smettere mai di cercare silver, gold , even better, platinum linings. Un abbraccio e scusa il mio Italiano arrugginito.

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    1. Ciao Giusi. Ancora oggi la gente ci chiede se è meglio l'Italia o gli USA, e una risposta non c'è. E sinceramente non so bene se me la sentirei di fare acanti e indietro, oltre i costi, direi che il volo sta per me diventando faticoso. Il luogo perfetto non esiste. Casa è dove sto bene, e dove sono i miei figli!!!
      Un abbraccio

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