Vivi ogni giorno come fosse l'ultimo

Ogni sera prima di addormentarmi ho due domande che mi cullano fino al sonno... a volte.

Mi risveglierò domattina? Ho fatto abbastanza?

Prima di scoprire di avere il cancro, le mie giornate erano giornate normali, lavoro, casa, famiglia. Svolgevo ogni piccolo compito con moderato entusiasmo, ma forse mettendoci meno cuore del dovuto. Da quando ho scoperto di avere il cancro tutto è cambiato. Faccio le cose con più cuore, anche preparare il pranzo, lo preparo pensando "quanti altri ne preparerò?". Quando abbiamo momenti di famiglia, me li godo profondamente, li vivo completamente. Non vado a riposare se ho i figli intorno perché non voglio perdere un istante della loro presenza. 

Ogni cosa, anche la più banale, ha un gusto diverso. Anche il paesaggio intorno a me lo guardo con occhi diversi e lo assorbo con tutti i cinque, o sei, sensi. 

Non è un'esagerazione, credetemi. Anche io quando leggevo frasi del tipo "vivi ogni giorno come fosse l'ultimo" pensavo fosse esagerato e mi immaginavo gente comprare biglietti per un viaggio pazzesco perché il domani non è certo. Ma non è questo il significato di quella frase. Ora l'ho capito anche io. 

Devi goderti ogni giorno, ogni gesto che compi, ogni parola che dici pensando che potrebbe essere l'ultima volta che parli con quella persona. Attenta a non ferire nessuno perché potrebbe non esserci tempo per chiedere scusa, agli altri e a te stesso. Ricordati sempre di dire "ti voglio bene" alle persone che ami.

E se ti viene concesso un domani, ancora meglio. Ma non sprecarlo!

Soprattutto, tutto quello che faccio ogni giorno, lo faccio con uno scopo ben preciso: dimostrare ai miei figli quanto li amo. Voglio lasciare un segno per loro, un messaggio d'amore infinito. Voglio che siano sempre orgogliosi di questa madre imperfetta. E voglio che un giorno possano perdonarmi per essermi ammalata e averli fatti soffrire. E Dio sa che proprio non se lo meritano. 

Una mamma vorrebbe sempre proteggere i propri figli dal dolore, ma tenerli sotto una campana di vetro non li aiuta. Quello che possiamo fare è dar loro ali forte per affrontare il dolore e la paura. E credo che l'avventura spiacevole che mio figlio e la sua ragazza hanno dovuto affrontare venerdì sera, sia la prova che le loro ali sono belle robuste. Certo potevano fare a meno di scoprirlo così.

Ho ancora alcuni progetti da portare avanti, quindi è bene che ce ne siano ancora parecchi di domani.

Comments

  1. Ma sì, dai, ti voglio un pochino bene! Però goditi anche la vita sapendo che hai ancora tempo, altrimenti non te la godi del tutto. E' un cane che si morde la coda

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  2. Concordo con Giuliana! Oltre al goderti i tanti domani, per favore non colpevolizzarti per esserti ammalata. Cosa mai c'è da perdonarti? Te l'ho già detto in passato: NON hai fatto soffrire nessuno! Soffriamo tutti per te perché ti vogliamo bene e non vorremmo nessuno mai stesse male; però "Far soffrire" lascia sottindendere che tu lo hai fatto di proposito e questo non è davvero il caso!
    Come sempre, ti lovvo, amica mia!

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