Nuovi Propositi

Esiste una parola che ho scoperto da poco nella profondità del suo significato: Journaling.

E' l'azione dello scrivere sul diario a scopo terapeutico. Viene usato in particolare per la salute mentale. Scrivere aiuta. E io ne ho fatta una religione. Mai ho scritto tanto come in questi ultimi nove mesi. E' così bello scrivere in libertà.

Io ho sempre amato scrivere, ve ne sarete accorti, ma da nove mesi è diventato un bisogno. Scrivo, qui e sul mio diario di carta

Scrivo per non perdere la testa, per non perdere il senso di tutto questo, per mettere ordine ai miei pensieri, e per lasciare qualcosa che un giorno i miei figli possano apprezzare.

Mi piace scrivere in libertà, lasciando che il mio cervello guidi la mia mano sulla carta senza concentrarmi troppo sul senso delle parole, quando rileggo è tutto più chiaro.

L'organizzazione che mi offre supporto di gruppo, offre fra le tante attività delle sedute mensili di "Expressive Writing" guidate da uno scrittore/poeta che lavora proprio con i malati cronici. E ogni volta mi offre bellissimi spunti per il diario.

E' una seduta online di gruppo di un'ora e mezza. Ci presentiamo, ci raccontiamo. Poi leggiamo un breve testo o una poesia e ne parliamo insieme raccontando cosa ci colpisce di più di quello che abbiamo letto. Dopodiché Tom ci dà un input, una frase, una domanda, una parola, e ci lascia dieci minuti per scrivere qualsiasi cosa ci viene in mente. Al termine dei dieci minuti ne parliamo insieme. Non c'è alcun obbligo, se uno vuole solo ascoltare in silenzio, può farlo. Tutti abbiamo delle giornate in cui non abbiamo voglia di parlare.

La seduta di ieri, come sempre, è stata molto intensa e piacevole. Essendo la prima del nuovo anno, abbiamo parlato dei nostri propositi per il nuovo anno, cosa vogliamo lasciare andare, e cosa vogliamo invece portarci nel nuovo anno.

  • Cosa lascio andare

Voglio lasciare andare gli errori del passato, i miei e quelli di mia mamma (che comunque mi ha resa la donna che sono ora di cui sono orgogliosa).

Voglio lasciare andare la voce dentro di me che mi critica per ogni cosa che faccio, e ancor di più per ogni cosa che NON faccio.

Voglio lasciare andare il senso di colpa di quando mi sento stanca e ho bisogno di "sprecare" del tempo dormendo e facendo niente.

  • Cosa mi porto dietro

Voglio portarmi dietro l'amore per la vita e per la mia famiglia.

Voglio portarmi dietro lo spirito di osservazione per l'ambiente che mi circonda, l'amore per i paesaggi belli, per i bei tramonti e, ancor di più, per le albe.

Voglio avere la forza di sopportare. Sopportare le terapie, gli effetti collaterali, le curve lungo il percorso, sopportare le persone che non sanno cosa significa avere il cancro e tutto quello che ne consegue. (su questo punto dovrò fare un post a parte!)

Voglio poter vivere appieno.


E voi?


Comments

  1. Quando è morto Daniele e sentivo il vuoto dentro di me, la solitudine, il senso di colpa per non aver detto mille cose (o averne detta qualcuna di troppo), ho sentito il bisogno di scrivere. Scrivevo tutti i giorni. A lui. Cercavo di occupare ogni istante delle mie giornate per non sentire il vuoto ma sentivo sempre il desiderio di scrivergli. Era un modo per non dire "è morto". Tu sai che io non credo che lui mi veda e mi senta, ma non importava, "parlargli" era la mia salvezza. Da allora non ho mai smesso. Non scrivo più a lui, ovviamente, scrivo a me stessa, ma scrivo quello che ho fatto o ho pensato nella giornata. Se non lo faccio mi sembra di aver perso il mio tempo. Mi aiuta ancora, come mi ha aiutato a uscire dallo stato di vuoto in cui mi sentivo. Quindi ti capisco. Cosa lascio e cosa tengo? Troppo facile, molto banale, chiunque conosca noi e la nostra famiglia saprebbe rispondere al posto nostro. Ti voglio bene

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