Pensieri senza filo

Ho scritto un articolo per il blog USA Coast to Coast - Vita e Viaggi in USA in cui condivido alcuni consigli per chi deve affrontare un percorso come il mio. Ma sono consigli basati sulla mia esperienza. Un'altra persona potrebbe darne altri. E' tutta una situazione in cui si impara strada facendo.

La chemio, come ho già detto, uccide non solo le cellule del cancro (se funziona), ma anche le cellule buone, e per ricostruire quelle buone, il corpo fatica tanto. E quella fatica la paghi. Non sei più in grado di fare quello che facevi un tempo. Ti organizzi la giornata per fare un sacco di cose, ma se sei fortunato/a, ne fai la metà perché nel frattempo hai dovuto passare un paio d'ore (non consecutive) seduto sulla tazza del gabinetto, sei andato a farti una pennichella perché ne avevi bisogno, hai mangiato e bevuto, perché ne avevi bisogno, certo non per il piacere di mangiare visto che i sapori sono alterati e alcuni proprio assenti, e intanto s'è fatta sera, e tutte le cose che volevi fare... le farai domani.

E poi c'è lo stato mentale, quello che qui chiamano "chemo brain", il cervello da chemio. Un giorno ti senti un fiore, compri orecchini e vestiti nuovi perché sei di ottimo umore e vuoi sentirti bella, il giorno dopo sei uno straccio con il pianto pronto e poca voglia di contatti umani.

E se sei fortunato/a, hai intorno persone che ti iniettano positività, non come la tipa che ha l'armadietto accanto al mio che oggi mi ha chiesto perché sono pelata. Gliel'ho spiegato e abbiamo cominciato a chiacchierare. Alla fine mi ha detto, "Be', ti auguro almeno altri 5 anni di vita" e io ho fatto una risata sarcastica e le ho detto, "Io me ne auguro anche 15, perché no?" 

Ecco, liberatevi di quelle persone, non tenetevele accanto. 

E anche delle persone che vi mandano sms dicendo che hai il cancro perché sbagli alimentazione. Ecco, quelle persone le inserisco nella categoria dei terroristi psicologici. Tenetevelo per voi se lo pensate, a me non interessa la vostra opinione. Se vuoi darmi supporto lo accetto, ma incolparmi non mi è di alcun aiuto. Non avete idea dell'angoscia che ho provato quando ho scoperto di avere il cancro. Ho pianto per giorni e notti intere. E ricevere messaggi come quello, è stata una coltellata in una ferita aperta. Ci penso io ad incolparmi.

Se avete l'onore di conoscere una persona che ha un cancro, non giudicate la sua vita prima del cancro. Credetemi, lo facciamo già noi senza bisogno del vostro aiuto. Se conoscete una persona col cancro, portatele un piatto di lasagne (anche vegane vanno bene), perché noi col cancro, la maggior parte delle volte non abbiamo voglia di cucinare ma abbiamo voglia di mangiare.

Mi sono resa conto che non c'era un filo conduttore in questo post. Ho lasciato andare le dita sulla tastiera. Ma è bello anche così, no?

Comments

  1. Non è bello questo post: è meraviglioso!
    Ci vuole di dar sfogo alle dita e scrivere "pensieri in libertà". Vorrei poterti abbracciare stretta ma posso farlo solo virtualmente.
    Speriamo che la vicina di armadietto abbia capito di aver detto una cretinata.
    Ti lovvo, amica mia!

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    1. Grazie! Non so se se n'è resa conto, ma ho avuto problemi ad addormentarmi ieri nottte...

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    2. non faccio fatica a crederci!
      Ti lovvo, amica mia!

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  2. Condivido le parole di Lorena. E` un post meraviglioso! Alla vicina di armadietto si puo` dire che...vada...a...quel....? E lo sai che mi sono trattenuta!

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  3. Bellissimo post. Però ce lo devi dire...la tipa dell'armadietto l'hai chiusa nel suo stesso armadio? È ancora là?
    Tra l'altro, ammettilo, non le hai detto fifteen. Le hai detto fifty, ribadendo five-zero ;)

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    1. Sapessi quante risposte belle mi sono venute dopo! Non ero preparata. La prossima volta che qualcuno mi chiede perché sono pelata, rispondo che sono una fan di G.I. Jane! E che ca$$o!

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  4. La tua risposta non mi è mica piaciuta: QUINDICI? Sono veramente pochi! Non è che ti stai facendo condizionare dai menagrami?
    Un tempo un'amica (ora l'ho persa di vista anche se mi capita di incrociarla) malata di cancro al seno mi raccontava i commenti delle persone: quello che mi colpiva era la capacità di dire cose terribili senza una vera e propria cattiveria... forse un po' di stupidità, quella sì, ma solo quella.
    Con il tempo lei aveva imparato a rispondere. Tipo: alla domanda "Quanto ti resta da vivere" (giuro) lei "dipende, e a te? Attenta ad attraversare la strada quando esci di qui".
    Il tutto con la soddisfazione di quelle quattro risate che ci facevamo poi, anche se le parole idiote restavano.
    Sono passati almeno 20 anni, lei è viva e vegeta, non so se lo sia la tizia delle domande idiote...
    La vita è imprevedibile, e noi sappiamo solo questo.
    Bacio grosso

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