Il pensiero fisso
Quando ti viene diagnosticato il cancro, e immagino come per qualsiasi altra malattia, quello diventa il tuo pensiero fisso. C'è poco da fare.
Esami diagnostici, terapie, effetti collaterali, intervento o non intervento.... tutto comincia a girare intorno a questo.
Che sia a causa degli effetti collaterali che sento e percepisco in continuazione; che sia perché parenti e amici ormai mi messaggiano per sapere come sto (benedetti voi, non è una critica, anzi!), ma non passano cinque minuti senza che ci penso.
Il cancro, gli effetti collaterali, le terapie, i messaggi dalla app dell'ospedale, sono diventati la mia quotidianità.
L'amica che mi messaggia, "Quando riusciamo ad andare a pranzo insieme?"
E io rispondo, "Quando vuoi ma non il martedì che ho la terapia."
La mia settimana si incentra sul martedì, qualunque cosa va fatta dal mercoledì al lunedì, e più ci si allontana dal martedì, meglio sto. Il mercoledì sto bene, ho ancora gli effetti dei medicinali ma di prima mattino sono ancora leggermente stordita; il giovedì e il venerdì sono esteticamente meno presentabile perché cominciano a comparire i foruncoli sul viso; il sabato e la domenica soffro un po' di dissenteria quindi meglio avere un bagno a portata di... mano. Il lunedì è il giorno migliore ma sono nervosa perché penso al martedì, quindi voglio/devo distrarmi.
Anche in famiglia il calendario gira intorno a quello: il martedì qualcuno deve essere sempre disponibile per accompagnarmi in ospedale e venire a riprendermi perché dopo il trattamento io non posso guidare. E poi qualcuno deve fare la spesa perché io da sola non riesco più a fare la spesa grossa.
Ma, almeno per ora, non voglio nemmeno pensare o parlare d'altro. Parlarne è apotropaico (chattando con mia sorella oggi, ho imparato questa parola che non conoscevo!)
Bene, vado a nuotare ora.
Buona giornata a voi!
Non smettiamo mai di imparare... bella parola! Ora torno al mio uncinetto ;)
ReplyDeleteTi lovvo, amica mia!
Sono dovuta andare ad aprire il dizionario.... ❤️ S
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