Il mio amico Narco ed Io

Ho conosciuto Narco qualche mese fa. Sinceramente non ero in cerca di nuovi amici. Sono arrivata ad un punto della mia vita in cui non temo la solitudine purché mio marito sia sempre con me. Con lui posso andare in capo al mondo.

A me bastano gli amici che ho e ho ben poche energie per intrattenerne di nuovi. Ma Narco diciamo che si è imposto.

Era un tipo estremamente quieto. Quando si andava da qualche parte, lui se ne stava per conto suo in un angolo, muto, non interveniva mai nelle conversazioni, osservava senza imporre la sua presenza. Io, e tutti noi, ignoravamo la sua esistenza.

Ma si sa che le acque chete scuotono i ponti. 

Ad un certo punto Narco ha deciso di incazzarsi durante una conversazione futile. Ha deciso che era giunta l'ora che il mondo si accorgesse della sua esistenza.

Eravamo io e lui che chiacchieravamo del più e del meno una mattina dopo la mia nuotata quotidiana. E per una sciocchezza Narco ha perso le staffe e mi ha dato un pugno. Non mi ha fatto un gran male subito, ma il livido che si è formato poi, quello sì, mi ha fatto male per un bel po' di tempo. 

Nella mia esperienza, tutte le persone con cui mi sono trovata in disaccordo, sono sparite dalla mia vita silenziosamente. Narco invece no, perché Narco non è una persona normale. Lui ha sbraitato, si è incazzato facendo una sfuriata pazzesca, ma è rimasto. E' rimasto con me, lui. 

Per un po' di tempo, un paio di mesi, forse meno, Narco urlava, mi rimproverava. Di cosa poi? Non ne ho idea. Io non avevo fatto nulla di sbagliato, semplicemente avevo espresso un'opinione che non coincideva con la sua. Ma le amicizie sono fatte anche di questo: confrontare idee opposte, parlarne, e poi o uno dei due cambia idea, o si rimane ognuno della propria idea, restando comunque amici, magari evitando di toccare quell'argomento scottante. E a me andava pure bene. Ma a lui no. Lui continuava ad andare sull'argomento. Gli piaceva litigare, insomma, e prendermi a pugni.

Ad un certo punto ha smesso di darmi pugni. Si è calmato pian pianino, ma non se n'è andato. 

La cosa pazzesca è che, pur nella sua quiete, io so che lui c'è. Anzi, forse sento la sua presenza ancora più di prima. 

Lui se ne sta in un angolo, seduto sulla sua poltrona, in silenzio, che legge qualcosa, ma è sempre vigile e si intromette sempre nelle conversazioni, spesso anche nei sogni. 

 

Appena mi sveglio la mattina, Narco è già lì, col suo ghigno malevolo, che aspetta che io prenda coscenza per ricordarmi che lui esiste. 

Narco c'è.

Se ogni tanto, per errore, mi distraggo e non gli presto attenzione, Narco balza in piedi di scatto, mani sui fianchi, ghigno malefico, e bisbiglia, 

"Sono ancora qui, sai? Mica ti liberi di me così facilmente. Io saro' qui, con te, dentro di te, per il resto dei tuoi giorni! Non te ne dimenticare."

E niente, non posso distrarmi io. 

Poi, per essere sicuro che io non mi dimentichi di lui, mi manda un attacco di dissenteria, o una miriade di pustole sulla faccia, o un attacco di nausea, a volte mi fa bruciare i palmi delle mani e le piante dei piedi. E alla fine sono sempre tanto stanca. Stanca di Narco e della sua rabbia. 

Io comunque resisto, sono forte e ogni tanto un bel VAFFANCULO glielo mando, da sott'acqua, magari, o sotto voce, ma glielo mando.

E poi si sa che non tutto il male viene per nuocere. 

Narco mi ha permesso di scoprire degli aspetti del mio carattere che non sapevo di avere. Mi sta insegnando a vedere le cose da un diverso punto di vista e apprezzo cose, attimi, che prima di conoscere lui sarebbero forse passate inosservate. Mi sta facendo conoscere persone meravigliose che, come me, hanno un "Narco" nella loro vita. 

Narco spesso mi fa piangere, ma di buono c'è che mi ha riavvicinato alle mie sorelle. Quando l'anno scorso è mancata la mia mamma, temevo che pian piano avrei perso anche le mie sorelle. Vuoi per la distanza fisica, vuoi per la differenza d'età, temevo che mio papà fosse la sola cosa a tenerci ancora insieme. Narco invece mi ricorda ogni giorno che, anche a distanza, le mie sorelle sono vigili e mi vogliono bene, e che anche se non è più fisicamente con noi, la nostra mamma ci terrà sempre unite.

Comments

  1. Pensare che ci saremmo allontanate, questa poi! Ti ricordo che siamo cresciute coi genitori che ci ricordavano (dimostrandolo) ogni giorno l'importanza della famiglia. E forse abbiamo messo in un cassetto questo mantra, ma nei momenti del bisogno (e io ne so qualcosa) il cassetto si è aperto da solo. Noi ci siamo sempre

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  2. Certo che gli hai trovato un nome strano... NARCOtrafficante? NARCOtico? NARCOlettico?
    NARCO ma vedi un po' di anna' a quel paese....!!!!

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    1. è venuto fuori anagrammando CANCRO con una C in meno. Potevo chiamarlo Narcoc.

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  3. Comunque, Narco, potresti anche tornartene da dove sei venuto, eh!
    Ti lovvo, amica mia!

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